Dicono di noi
I genitori“Non so cosa posso chiedere di più sono una mamma e sono aiutata ad essere mamma”
“Qua sono sola, non ho né marito né familiari con i quali condividere preoccupazioni, anche se il rapporto con mia figlia è bellissimo. ho imparato che non sono sola, posso chiedere aiuto, se potete mi dite di sì, altrimenti mi dite di no, ma sempre mi consigliate. Nel momento della malattia ho conosciuto altre suore che mi hanno aiutata sia in casa che in ospedale. Io sono sempre stata autonoma, ho sempre sbrigato tutto da sola… adesso però so che posso chiedere aiuto anche per me non solo per mia figlia e tutto è più semplice, sono tranquilla.”
“E’ stato uno spettacolo bellissimo! Era la prima volta che vedevo un musical, oltretutto ancor più bello con le bambine. Complimenti veramente a tutti. Ho avuto i brividi, è stata una bella sensazione, grazie per tutto quello che fate per noi. Avete migliorato la mia vita e quella dei miei bambini.”
“L’incontro con il CAG è nato dall’esigenza di cercare un doposcuola per nostro figlio e aiutarlo affinché riuscisse nello studio. Abbiamo trovato molto di più: tutto è strutturato in modo che i ragazzi crescano in modo sano e arricchendosi: si studia, si va al museo, al parco, si gioca, ci si confronta, si pranza insieme, si pratica sport, si partecipa al Presepe Vivente, si arriva perfino a partecipare ad un musical. Con la Casa di Sam abbiamo trovato quello che si trova in una grande casa, cioè una grande famiglia.”
"L'educatore a scuola ha instaurato un'ottima relazione con mio figlio riuscendo ad ottenere diversi miglioramenti negli ambiti della comunicazione e dell'autonomia personale; si è dimostrato sempre disponibile al confronto".
I ragazzi e gli adulti seguiti“Ho quindici anni e per tre, dagli undici ai quattordici, sono stato costretto dalla mia assistente sociale a trascorrere il tempo post-scuola alla Casa di Sam. Confesso di aver faticato molto ad accettare l'obbligatorietà di una decisione presa senza che io avessi potere di diniego e a capire il senso del progetto: mi sentivo capace di autonomia e molte volte mi sono scontrato con Suor Fulvia e gli educatori, che percepivo come parte di un mondo adulto che pretendeva di scavalcarmi decidendo per me. Ricordo anche momenti divertenti (incontri, uscite, giochi) ma la sensazione era per lo più di insofferenza. Oggi, a distanza di un anno, la mia vita è cambiata e non trascorro più i miei pomeriggi nella struttura. Con il filtro e la pacatezza della distanza temporale ed emotiva, posso dire di aver comunque trovato un luogo accogliente e di aver incontrato persone che davvero tenevano a me e hanno cercato di accompagnarmi per un tratto del mio percorso con le migliori intenzioni ed un vero interesse. Mi restano alcuni bei ricordi, un paio di legami sinceri, il piacere di passare, questa volta con i miei tempi, per due chiacchiere ed un aperitivo.”
“La Casa di Sam mi ha dato molte cose. Per esempio mi ha dato una mano ad affrontare gli esami con orgoglio e allegria. Facciamo gite, grigliate, andiamo in piscina e in montagna dove stiamo insieme e giochiamo. Il mio carattere è cambiato grazie all’aiuto che mi hanno dato; mi hanno aiutato a crescere e a diventare un ragazzo.”
“Quando ho avuto bisogno mi sono rivolta alla assistente sociale e siete venute voi. Io mi trovo bene perché so che in qualunque momento ci siete sempre (sia di notte che di giorno) e ho qualcuno su cui contare. Sono venute sia le infermiere che l’operatrice socio assistenziale ma è stato bello perché siete la stessa cosa. Non pensavo che esistesse una cosa così.”